Il pezzo di Marco Simoni su L'Unità:
Sul fronte occupazione giovanile, perché di fronte si tratta, la notizia più recente, nata e rilanciata sulla rete Internet, è lo sciopero della fame di Paola Caruso. Paola Caruso era, fino a pochi giorni fa, una co.co.co. al "Corriere della Sera", un lavoro e un contratto che ha visto rinnovarsi per sette anni. La causa scatenante della protesta è stata la scelta del giornale di assumere al posto suo, o di uno degli altri lavoratori precari, una persona appena arrivata senza che, a chi come lei aspettava da tempo l’opportunità di una stablizzazione, venisse data alcuna spiegazione. Chi volesse leggere con onestà questa protesta deve riflettere su questo passaggio chiave: il punto non è nella scelta aziendale di assumere chi fosse eventualmente più bravo o adatto di lei, ma la totale assenza di regole, di spiegazioni, e quindi di prospettive. Si può accettare di non essere bravi, o di non riuscire a fare quel che si vorrebbe: le frustrazioni fanno parte della vita.
Ma non è possibile dover sempre accettare di vedere il proprio lavoro trattato senza neanche la dignità di un esplicita critica, lasciandolo nel limbo delle concessioni. La reazione di Paola Caruso è dunque quella di chiudere la porta al suo rapporto col "Corriere", e cominciare una protesta estrema. Naturalmente speriamo tutti che Paola Caruso si fermi prima di danneggiare la sua salute. Tuttavia questa protesta rilancia ancora, e con drammatica forza, la vera urgenza del paese. I comunicati dell’Istat sono bollettini di guerra che nessuno sembra interessato a raccogliere, persino il governatore Draghi è intervenuto recentemente sulla condizione difficile delle persone meno anziane - a quasi quarant’anni spero che nessuno offenda Paola Caruso definendola “giovane” - e la situazione di drammatica debolezza di prospettive i cui vivono i giovani.
Non sorprende affatto dunque la reazione di solidarietà istintiva che si è alzata dalla Rete per questa protesta tanto estrema quanto dalle prospettive incerte: quanto tempo ci vorrà prima che azioni concrete affrontino il problema? La protesta di Paola infatti sottolinea una volta di più quanto le tutele tradizionali siano impotenti per ormai almeno due generazioni di lavoratori, e questo comprende sia le tutele di reddito che le tutele giuridiche. E’ ovvio a chi è in buona fede che intentare una causa contro un quotidiano o uno studio professionale equivale, nella migliore delle ipotesi, a mettere una pietra tombale sulle prospettive di una carriera interessante. Allo stesso tempo, è palese che trattandosi di una condizione endemica non classificabile in una categoria del passato o in un settore economico, si tratta di un tema che solo la politica può affrontare, prima che le tensioni sociali salgano ancora.
martedì 16 novembre 2010
lunedì 15 novembre 2010
Paola Caruso, precaria del Corsera in sciopero della fame
La storia di Paola Caruso, precaria del Corriere della Sera in sciopero della fame. La potete leggere qui
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lunedì 18 ottobre 2010
Al verde...
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venerdì 15 ottobre 2010
Cari ragazzi, vi racconto perché anche voi potete farcela
Un'interessante riflessione di Vittorio Zambardino dal suo blog
http://zambardino.blogautore.repubblica.it/
http://zambardino.blogautore.repubblica.it/
In questa pagina potete leggere tutta la lettera che, via Facebook, Lou del Bello ha spedito a Paolo Madron, direttore di Lettera 43. Conosco Lou. E’ una ragazza di 26 anni che studia e lavora a Bologna, e prova a fare la giornalista da cinque anni con tutti i mezzi e le sofferenze che racconta in questa lettera (e sbarca il lunario facendo tutta la gamma dei lavoretti “da ragazzi” che ci sono in questo paese, cameriera in un pub incluso).
Voglio dire che Del Bello non sta facendo vittimismo e raccontando balle. Mi risulta che sia così. E io la conosco perché tra le sue peregrinazioni c’è il volontariato al festival del giornalismo di Perugia, dove Lou lavora fin dalla prima edizione. Corre avanti e indietro da un dibattito all’altro, ne scrive i resoconti, cura le pagine web, dalle 7 di mattina alle 10 di sera. Sono in centinaia a Perugia a far questo. E vogliono tutti essere giornalisti. Non “diventare” giornalisti per grazia ricevuta. Quei ragazzi sentono già di esserlo, giornalisti.
Ma Madron non ha detto no - Questo detto, il messaggio di Lou a Madron non mi trova del tutto d’accordo. E scrivo questo post perché credo che possa aiutare lei e quelli che si trovano nella sua situazione a capire meglio di quali sofferenze e pene stiano patendo. Ma prima vorrei dire, non a difesa di Madron ma a miglior comprensione della situazione, che il direttore di Lettera43 a Lou ha proposto una collaborazione. Con notizie fresche.
“Mi aspettavo un colloquio” - Lou risponde: “Mi aspettavo un colloquio”. Ma forse accade che il giro delle assunzioni a Lettera43 sia finito e mi pare che Madron abbia fatto uno sforzo serio per contrattualizzare molti giovani giornalisti.
Per noi era lo stesso - Cara Lou e cari tutti, ma voi pensate davvero, come certe volte si legge nei post dei blogger avvelenatori di pozzi, che noi siamo nati con la divisa di giornalisti, il conto in banca e il privilegio nelle vene? Oddio, i privilegiati ci sono sempre stati, ma la grande maggioranza di noi ha sputato sangue per farcela. Potrei far nomi ma non ho il permesso di farne. Cito qualche ricordo sparso senza dirne il protagonista. Un famoso giornalista sportivo di Repubblica che, da collaboratore, scriveva i pezzi in automobile, parcheggiato sotto il giornale, e poi li dettava dalla cabina in piazza Indipendenza. Se l’avessero beccato in redazione, si sarebbe potuto pensare che stava tentando di farsi assumere surrettiziamente.
Personalmente ho fatto anni di trasferte a mie spese. Mi autodefinivo “free lance”, ma ero un pezzente, avevo già due figli e lavoravo alla rivista di un ente di promozione sportivo dove prendevo uno stipendio da sussidio di disoccupazione. Andavo a New York per le maratone degli anni ‘80 e collezionavo decine di pezzi, alcuni firmati per Repubblica, altri con pseudonimi per quattro cinque giornali a volte tra loro concorrenti, finivo di scrivere a ore lunari e col mal di testa per cucinare sempre la stessa zuppa con un sapore diverso.
Alcuni pezzi non mi sono stati nemmeno mai pagati e quelle trasferte erano solo autopromozione, visto che ne coprivo i costi con un conto corrente del banco di Napoli che permetteva di andare in rosso di 20 milioni (sia benedetto ora e sempre chi mi aiutò ad averlo, non possedendone io i requisiti, non avevo un accidente).
Conosco il caso di un collega che è rimasto precario per vent’anni. Ma otto-dieci anni di “abusivato” sono stati la regola per gran parte dei cronisti oggi in attività. Forse a Milano era diverso, ma non era diverso in tante redazioni. Conosco persone che sono entrate in un giornale a 20 anni con una borsa di studio e che stanno ancora lavorando 14 ore al giorno. Poi dice “hai fatto carriera”, ti pagano bene. Sì ma mi sono ammazzato di lavoro e forse non ho avuto una vita (la prima persona è narrativa, non sono io il collega citato). Vi racconto tutto questo perché lo sguardo su ciò che siamo oggi ci fa apparire ai vostri occhi come arrivati, benestanti, privilegiati e stronzi. Ma eravamo come voi. E ne abbiamo mangiato di “zuppa”, anche molto peggiore di quella di Lou Del Bello.
I perdenti ci sono sempre – E certo, anche nelle generazioni nostre ci sono stati molti che hanno dovuto rinunciare. Fare altri mestieri. Il giornalismo non conosce sanatorie o condoni. E forse tra chi non è “entrato” c’era gente validissima, ci ho pensato spesso, “chissà quanti erano più bravi di me”.
Cosa sto dicendovi, ragazzi? Che se un direttore vi risponde “portami idee”, “portami notizie”, vi ha già detto una cosa importante. Non vi ha aperto la porta, mi vi ha lasciato uno spiraglio. Poi sta a voi lavorarci sopra. La risposta brutta davvero sarebbe stata la porta chiusa.
Ma esattamente come nel racconto di Kafka “Davanti alla Legge”, ognuno è responsabile del suo non varcare una porta aperta. Costa fatica? Oh sì molta fatica, fatica e tanta “merda” da mangiare. Tanto lavoro, ma anche tante volte in cui dirai sì volendo dire no, in cui scriverai un pezzo in cui non credi, in cui piegherai la testa, perché prima o poi la testa la piegano tutti, e chi dice di non averlo mai fatto è un mentitore o uno abituato a farla piegare agli altri.
Oggi il giornalismo è più debole, si può entrare con più “armi” – E non avrai mai la certezza di avercela fatta, fino a quando non ti volgerai indietro e vedrai la strada fatta. Il giornalismo non è l’avvocatura o la medicina. E’ merce deperibile, instabile e soggetta a furto. Ma se ce l’hai dentro questo è il gioco da giocare. Voi non siete sfortunati e noi privilegiati. La merda nel menù è sempre stata questa. Solo che adesso siete in molti di più a volerla mangiare. Ma con più carte in mano. Perché la rete apre alla professione libera molto più di quanto fu per noi. Perché il giornalismo in questo momento è più in crisi di prima e “sa” meno cose di prima. Si sa debole. Scavate fra le opportunità dell’approfondimento o del giornalismo dei dati o di quello d’inchiesta. Troverete molto, a patto di non voler essere come loro, i giornalisti affermati, e di essere voi e cazzuti, preparati, orgogliosi e forti della vostra cultura digitale.
La “porta” è sempre aperta per te, da qualche parte.
lunedì 11 ottobre 2010
L’esercito irregolare degli stagisti
Dall'articolo di David Randall su Internazionale
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Da una decina di anni faccio parte di un’organizzazione che sfrutta le ragazze. Cioè, a dire la verità, anche i ragazzi: non facciamo discriminazioni.
Siamo pronti ad approfittare di chiunque sia disposto a sottoporsi a quello che gli americani chiamano internship e qui a Londra si chiama “esperienza di lavoro”. In altre parole: sfruttiamo i giovani che vogliono diventare giornalisti e sono disposti a lavorare gratis, per settimane o perfino mesi, in cambio di un po’ d’esperienza e della possibilità di scrivere nei loro curriculum che hanno passato un periodo di tempo nella redazione di un quotidiano nazionale.
Questo sistema, che qualcuno considera una truffa, è cominciato per quanto ne so una quindicina d’anni fa. All’epoca ci fu un notevole aumento dei corsi di giornalismo (che per le università affamate di soldi sono una laurea facile da offrire a potenziali studenti), unito a una diminuzione dei posti da praticante nelle principali testate britanniche. Da questo squilibrio tra aspiranti giornalisti e posti disponibili è nata “l’esperienza di lavoro”, una soluzione che in teoria avrebbe dovuto accontentare tutti. I giovani fanno esperienza, forse imparano anche qualcosa, e noi abbiamo personale gratis.
All’inizio erano tutti figli di colleghi, ma poi si è sparsa la voce. La settimana scorsa l’edizione domenicale del mio giornale aveva sei stagisti, e in passato ne abbiamo avuti anche di più, e oggi quasi tutti i quotidiani ne hanno qualcuno.
In alcuni giornali gli stagisti stanno seduti in un angolo, preparano il caffè e sono abbandonati a loro stessi. All’Independent on Sunday, invece, gli chiediamo di fare le ricerche online, di contattare nuove fonti e, ogni tanto, di scrivere qualche box informativo o una didascalia.
Sono sotto la stretta supervisione dei reporter più anziani o dei caporedattori e alcuni rispondono magnificamente, lavorando in modo intelligente e fermandosi volentieri in redazione anche dopo l’orario stabilito. Voi direte che si tratta di sfruttamento, ma dato che sono lì per imparare e fare esperienza, più si danno da fare e meglio è.
I veri sfortunati sono quelli a cui non viene affidato nessun compito, a volte perché mostrano poco talento e scarso entusiasmo. Molto raramente, se uno stagista sembra davvero promettente, gli chiedo di scrivere un articolo di cronaca a partire da un lancio di agenzia. E ogni due anni mi capita un laureato talmente eccezionale che lo “adotto” subito, gli regalo uno o due libri da leggere e continuo a interessarmi a lui anche dopo che se n’è andato. Dieci anni fa avevo trovato una ragazza che era chiaramente una giornalista nata. L’ho segnalata al miglior corso di giornalismo, le ho dato consigli mentre si faceva strada nei giornali più piccoli, e quattro anni fa è stata assunta da un quotidiano nazionale. All’inizio dell’estate io e mia moglie siamo andati al suo matrimonio. Vederla crescere così è stata una soddisfazione, come se fossi stato suo padre.
Come molti giovani che hanno lavorato con me, e che hanno ricavato molto dalla loro esperienza, mi è riconoscente. Ormai siamo arrivati a far conto su queste persone per svolgere il faticoso lavoro della ricerca di base. Senza gli stagisti non potremmo farlo.
Allora è un sistema vantaggioso per tutti? Non proprio, perché ci sono tre aspetti del sistema che non mi piacciono. Primo: dato che non li paghiamo (e non possiamo permettercelo e se fossimo obbligati a farlo dovremmo rinunciarci), qualcuno deve dargli da mangiare, da bere, una casa e soldi da spendere. E di solito quel qualcuno sono i loro genitori. Il risultato è che sono quasi tutti figli di persone benestanti (e spesso anche i loro genitori lavorano nel mondo dell’informazione).
Secondo: ormai per chiunque speri di trovare un lavoro è indispensabile poter mettere nel suo curriculum una serie di esperienze. Di conseguenza questo sistema diventa una forma di discriminazione di classe. Se i vostri genitori non possono permettersi di mantenervi per mesi mentre lavorate gratis, in pratica siete esclusi dal mondo del giornalismo.
Terzo: ora che giornali e riviste hanno a disposizione questo personale gratuito (e nei giornali di provincia gli stagisti non solo aiutano i reporter ma scrivono anche gli articoli), il numero di assunzioni è diminuito.
Se abolissero l’intero sistema io sarei d’accordo, ma dato che difficilmente succederà, cosa possiamo fare per migliorarlo? Anche se io e il mio direttore ogni tanto cerchiamo di dare qualcosa ai più meritevoli, pagargli uno stipendio è fuori questione.
I giornali come il mio perdono più soldi di quelli che guadagnano. La soluzione che suggerisco è di chiedere agli editori di creare un piccolo fondo. Gli aspiranti stagisti potrebbero chiedere una borsa di studio, e solo quelli che la ottengono potrebbero lavorare in redazione.
Il numero degli stagisti si ridurrebbe molto ma il metodo sarebbe più giusto e allontanerebbe il sospetto di sfruttamento. Garantirebbe anche che chiunque voglia entrare nel mondo del giornalismo sia giudicato in base alle sue capacità e non dal conto in banca dei suoi genitori.
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Il lavoro non è un dono: lavoro editoriale e gratuità
Sul numero di settembre 2010 di 'alfabeta2' un interessante articolo di Cristina Morini sulla precarietà del lavoro cognitivo nel settore editoriale.
"Nel bel mezzo della società della conoscenza, ingrassa l’ignoranza. Nel crescere della tecnica, nell’ampliarsi spropositato dei cataloghi e del numero delle pubblicazioni, nell’aumento esponenziale delle iscrizioni alle scuole di giornalismo e ai master in editoria d’Italia, si avranno sempre più rudimenti di tutto ed esperienza di niente, rivincita estrema della “cultura del taglia e cuci o del rappezzage”, come la chiama la Rete dei redattori precari sul suo sito rerepre.org.
martedì 5 ottobre 2010
Dulcis in fundo... l'articolista "copia e incolla"
CHI CERCA
E CHI OFFRE
Buongiorno!sono alla ricerca di un articolista copia ed incolla che:
- sappia usare Wordpress
- che riesca a fare almeno 200 articoli al giorno (2 ore di lavoro)
- fidato (in quanto sarà Amministratore del blog)
Il lavoro è di 2-3 mesi e la paga è 5 centesimi ad articolo.
cerco articolista per blog riguardante i giochi.
Dovrete copiare articoli inserendo descrizione del gioco video dimostrativo e altre caratteristiche.
Pago 5 centesimi ad articolo (NON E' TANTO MA è UN COPIA INCOLLA)
La retribuzione potrà aumentare se vedo che siete bravi
PAGO TRAMITE PAYPAL O POSTEPAY
Pago al raggiungimento di un minimo di 4 euro.
IL BLOG è IN BLOGSPOT quindi richiesta esperienza di blogspot/blogger
E CHI OFFRE
Sono un articolista con esperienza di worpress, cerco lavoro come copia e incolla.
Per eventuali accordi mi potete contattare in privato, grazie.
giovedì 30 settembre 2010
Giovane precario alla conquista di un posto di lavoro: ecco il gioco da tavolo
da JobTalk
Sogni di essere un giovane precario alla conquista di un posto di lavoro? Grazie a “Tous Jeutables”, iniziativa dell’associazione PrécaCorp, con un solo mazzo di carte potrai vivere sulla tua pelle tutte le emozioni del caso, partita dopo partita, assaporando l’ebbrezza del rischio di disoccupazione e sognando una firma e un carnet di ticket restaurant per arrivare a fine mese. Esplicito remake dell’americano “Corporation” di Matthew Baldwin, Tous Jeutables è un gioco da tavola definito dagli autori stessi militante e satirico ed è nato dalla collaborazione tra il movimento Génération Précaire e le edizioni Contrevents .
Scaricando gratuitamente il materiale dal loro sito, solo chi ha l’”età legale per lo sfruttamento in zone civilizzate” può partecipare mettendo in atto la propria strategia per conquistare il maggior numero di “punti lavoro” e aggiudicarsi così quel contratto a tempo indeterminato tanto sognato fin dai tempi dell’università. “Rigorosamente a tempo determinato”, invece, sono le partite, della durata massima di 20 minuti, non più di 6 sono gli aspiranti ammessi a sgomitare per un unico posto di lavoro e le regole, scritte in maniera farsesca, risultano semplici e facili da memorizzare. In Tous Jeutables funziona così: coloro che giocano la stessa carta all’interno di un turno diventano alleati e quando tutti e soli i membri di una “corporation” giocano la stessa carta guadagnano punti, altrimenti ne conquista chi si è votato all’egoismo e all’arrivismo.
Tutto sta nel sapersi giocare le proprie carte scegliendo di volta in volta se fidarsi della forza del gruppo oppure proseguire da soli, costretti a guardarsi continuamente alle spalle ad ogni angolo di corridoio svoltato.
Turno dopo turno “La tentazione di unirsi ad una ‘corporation’ già essitente è grande ma, se lo fate, sarete immediatamente mal visti dai giocatori che, proprio a causa della vostra intrusione, non guadagneranno punti - aggiunge poi l’autore – E’ evidente che più è grande la corporazione più è potente ma diventa anche più sensibile ai tradimenti e alle dinamiche in corso”.
Solo al raggiungimento del punteggio stabilito per l’assunzione viene nominato il vincitore, intestatario del contratto in palio, nel frattempo “Naturalmente, è permesso chiacchierare - precisano le istruzioni – Anzi, è proprio questo lo scopo del gioco, è invece proibito parlare a voce bassa e negoziare di nascosto dagli altri giocatori accordandosi a gesti”.
Patrocinato e finanziato dal “Ministero dello Sfruttamento, del Caos Sociale e della Speculazione Immobiliare”, Tous Jeutables è una scanzonata e mai quanto vera simulazione della condizione di precariato in cui molti giovani e meno giovani quotidianamente si trovano.
Impugnando le carte che strappano un sorriso mostrando con un tratto da parodia i momenti salienti della vita d’ufficio, è difficile non immedesimarsi nelle dinamiche di ufficio, ed è così che viene offerta una interessante palestra per cimentarsi nelle astiose logiche d’azienda se non l’occasione per sdrammatizzare una realtà da contrastare, anche utilizzando l’arma dell’ironia: perché no?
mercoledì 29 settembre 2010
Professione "Articolista"
Chi è l’articolista? Ma soprattutto: che lavoro fa?
E’ necessario addentrarsi nel sottobosco del web per scoprire l’esistenza di questa figura a metà tra il giornalista e l’ operaio alla catena di montaggio. Sul web nasce, col web si nutre e di web muore.
L’ “articolista” è un tuttologo di età indefinita e sesso neutro. Due le sue caratteristiche: squattrinato e dedito al sacrificio. Non ha sindacato né ordine di appartenenza e nella scala gerarchica della professione occupa il posto dopo l’ultimo perché l’ultimo è già troppo affollato dai “collaboratori”.
Di fatto l’articolista è questo: uno che produce il maggior numero di pezzi possibile per il maggior numero di committenti, nel minor tempo e soprattutto al minor costo.
Si aggira per il web come un moribondo demolendo la sua autostima e trascinandosi dietro una valigia sempre più leggera di sogni, ambizioni e speranze. All’articolista non si chiedono referenze o competenze specifiche ma SOLO creatività, curiosità, impegno e puntualità nella consegna dei pezzi e soprattutto “poche pretese”, economiche ovviamente.
In teoria “articolista” potrebbe essere chiunque sa mettere in fila due parole d’italiano ed è pratico, ma neanche troppo, di navigazione sul web.
La realtà, però, è ben diversa: l’articolista è la nuova declinazione del freelance. “Articolisti” sono tutti quei giornalisti, pubblicisti, professionisti o aspiranti, non fa differenza, che non riuscendo a penetrare la cortina di ferro della stampa italiana, ripiegano sul web collezionando collaborazioni da pochi centesimi a pezzo. Una realtà che non fa scandalo, non suscita indignazione, non merita la ribalta delle cronache. L’articolista, a differenza del collaboratore, non è degno neanche della “solidarietà” dei colleghi “togati”. E’ ignorato, punto. Un’indifferenza che ha permesso a questo sottobosco di crescere, moltiplicarsi, infittirsi assumendo le forme più disparate. Eppure è una realtà neanche troppo nascosta, basta fare un giro su internet e digitare “cercasi blogger”, “cercasi articolista” o le sue varie declinazioni per veder spuntare fieri, prepotenti e senza remore annunci di lavoro che palesano senza ombra di dubbio questa verità. Blog, siti internet, associazioni, testate, tutti lì pronti ad offrire collaborazioni da 50 centesimi a 2 euro lordi a pezzo e per cotanta gentile offerta chiedono solo che gli articoli siano originali, ben scritti, interessanti ecc. ecc. Ma il dramma non finisce qui. L’articolista, infatti, ha imparato ad essere vittima e carnefice di se stesso. Oltre agli annunci diretti esistono tutta una serie di forum e siti dove avviene una sorta di compravendita “intellettuale”. Il committente mette all’asta la realizzazione di un pacchetto da 20, 50, 100 e più pezzi da realizzare in tot tempo e gli articolisti partono con le loro offerte al ribasso fin quando ottiene il lavoro chi costa meno e produce di più, con buona pace di approfondimento, verifica e qualità dei pezzi realizzati.
Nessuno controlla, in pochi alzano la voce con il risultato di delegittimare il diritto costituzionale ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, di far passare il messaggio che la preparazione e l’esperienza sono indice di pericolo per futuri reclami e le aspettative professionali fastidiose zavorre.
E’ necessario addentrarsi nel sottobosco del web per scoprire l’esistenza di questa figura a metà tra il giornalista e l’ operaio alla catena di montaggio. Sul web nasce, col web si nutre e di web muore.
L’ “articolista” è un tuttologo di età indefinita e sesso neutro. Due le sue caratteristiche: squattrinato e dedito al sacrificio. Non ha sindacato né ordine di appartenenza e nella scala gerarchica della professione occupa il posto dopo l’ultimo perché l’ultimo è già troppo affollato dai “collaboratori”.
Di fatto l’articolista è questo: uno che produce il maggior numero di pezzi possibile per il maggior numero di committenti, nel minor tempo e soprattutto al minor costo.
Si aggira per il web come un moribondo demolendo la sua autostima e trascinandosi dietro una valigia sempre più leggera di sogni, ambizioni e speranze. All’articolista non si chiedono referenze o competenze specifiche ma SOLO creatività, curiosità, impegno e puntualità nella consegna dei pezzi e soprattutto “poche pretese”, economiche ovviamente.
In teoria “articolista” potrebbe essere chiunque sa mettere in fila due parole d’italiano ed è pratico, ma neanche troppo, di navigazione sul web.
La realtà, però, è ben diversa: l’articolista è la nuova declinazione del freelance. “Articolisti” sono tutti quei giornalisti, pubblicisti, professionisti o aspiranti, non fa differenza, che non riuscendo a penetrare la cortina di ferro della stampa italiana, ripiegano sul web collezionando collaborazioni da pochi centesimi a pezzo. Una realtà che non fa scandalo, non suscita indignazione, non merita la ribalta delle cronache. L’articolista, a differenza del collaboratore, non è degno neanche della “solidarietà” dei colleghi “togati”. E’ ignorato, punto. Un’indifferenza che ha permesso a questo sottobosco di crescere, moltiplicarsi, infittirsi assumendo le forme più disparate. Eppure è una realtà neanche troppo nascosta, basta fare un giro su internet e digitare “cercasi blogger”, “cercasi articolista” o le sue varie declinazioni per veder spuntare fieri, prepotenti e senza remore annunci di lavoro che palesano senza ombra di dubbio questa verità. Blog, siti internet, associazioni, testate, tutti lì pronti ad offrire collaborazioni da 50 centesimi a 2 euro lordi a pezzo e per cotanta gentile offerta chiedono solo che gli articoli siano originali, ben scritti, interessanti ecc. ecc. Ma il dramma non finisce qui. L’articolista, infatti, ha imparato ad essere vittima e carnefice di se stesso. Oltre agli annunci diretti esistono tutta una serie di forum e siti dove avviene una sorta di compravendita “intellettuale”. Il committente mette all’asta la realizzazione di un pacchetto da 20, 50, 100 e più pezzi da realizzare in tot tempo e gli articolisti partono con le loro offerte al ribasso fin quando ottiene il lavoro chi costa meno e produce di più, con buona pace di approfondimento, verifica e qualità dei pezzi realizzati.
Nessuno controlla, in pochi alzano la voce con il risultato di delegittimare il diritto costituzionale ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, di far passare il messaggio che la preparazione e l’esperienza sono indice di pericolo per futuri reclami e le aspettative professionali fastidiose zavorre.
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lunedì 27 settembre 2010
500 euro lordi al mese per il ‘redattore senza contratto giornalistico’
Cinquecento euro lordi al mese; 6.000 euro lordi l’ anno.
E’ il salario medio di un web editor secondo quanto riporta Alessandro Sisti, un esperto di mezzi di comunicazione, digital marketing, web e social network, in un articolo in cui analizza la questione dell’ andamento economico del Post di Luca Sofri, al centro in questi giorni di un acceso dibattito innescato da una seriedi valutazioni di Massimo Russo.
Dall'articolo di Pino Rea su www.lsdi.it
E’ il salario medio di un web editor secondo quanto riporta Alessandro Sisti, un esperto di mezzi di comunicazione, digital marketing, web e social network, in un articolo in cui analizza la questione dell’ andamento economico del Post di Luca Sofri, al centro in questi giorni di un acceso dibattito innescato da una seriedi valutazioni di Massimo Russo.
Dall'articolo di Pino Rea su www.lsdi.it
Al di là del giudizio sui compensi da fame per i web editor, quello che colpisce in particolare in questo articolo è la assoluta franchezza con cui si attribuisce a queste figure professionali del mondo dell’ informazione digitale la definizione di “redattori senza contratto giornalistico”, dando per scontato che nel web ci possano essere persone che fanno lavoro giornalistico (in che cosa il lavoro del web editor differisce da quello del giornalista-redattore dei siti mainstream con contrattazione giornalistica?) senza avere il trattamento previsto per quel lavoro.
Si tratta di una situazione molto diffusa se Alessandro Sisti ne parla come di figure a cui si può far ricorso per costruire delle testate con “strutture ragionevoli di costo”, come – fa capire – fanno probabilmente “i pure player Internet (portali come libero.it, yahoo.it, tiscali, network di blogger come liquida.it, etc)”, che adottano “strutture di costo con meno vincoli sulla forza lavoro”.
Per sperare di raggiungere un equilibrio costi/ricavi meno aleatorio per il suo Post, suggerisce l’ analisi di Sisti, Sofri potrebbe adottare prima di tutto una forte ‘dieta’ sul piano del costo del lavoro, con “redattori senza contratto giornalistico” e con un salario di 500 euro lordi al mese (web editor), invece dei 5 giornalisti regolarmente contrattualizzati che lavorano attualmente su quel sito.
Questo il ragionamento economico suggerito da Sisti:
- 5 redattori senza contratto giornalistico (web editor) 2500 x 12 = 30.000 euro anno- collaborazioni opinionist = 30.000 euro anno- housing = 25.000 euro anno- manutenzione applicativa sito 40.000 euro anno (due web developer)
- marketing 20.000 anno
Totale 145.000
Ricavi Netti 210.000Costi Operativi 145.000
Ebitda Margin 65.000 (30%)
Con la conclusione:
Consiglio: “Suggerisco a Sofri di continuare a collaborare su altri fronti per portare a casa lo stipendio….a meno di non voler seguire qualche più mite consiglio….”
giovedì 23 settembre 2010
AAA cercasi collaboratori competenti Offresi sviluppo di competenze (...?...)
L’Isola è una delle principali realtà editoriali che opera nel mondo della musica italiana dal 1996. Le attività si snodano tra rivista online, gestione di eventi musicali, organizzazione di concorsi/premi, pubblicazione di un periodico cartaceo a tiratura nazionale.
Si ricercano nuovi collaboratori per le città di Milano (sede centrale), Roma, Torino e Bologna al fine di ampliare il proprio organico, rafforzando ulteriormente la presenza sul territorio nazionale. Il candidato ideale deve possedere una buona conoscenza della storia musicale italiana e un’aggiornata preparazione sulla realtà discografica odierna.
Sono richieste:
- collaudate capacità compositive in ambito di critica musicale e reportage di eventi;
- naturale inclinazione all’ascolto analitico e frequente di lavori musicali (dischi/album di qualsiasi artista/genere musicale);
- dinamismo e capacità di seguire eventi live presenti nella propria città di riferimento;
Questo tipo di collaborazione non si basa su una retribuzione economica ma sull’inserimento nel settore dell’editoria musicale partendo da una delle principali riviste del settore, sviluppando nel candidato competenze giornalistiche legate alla critica musicale nelle sue forme più eterogenee (recensioni, interviste agli artisti, ecc).
La qualifica di collaboratore ufficiale prevederà una costante pubblicazione online di articoli firmati dal recensore, la possibilità di accrediti per accedere a titolo giornalistico ai principali concerti della scena musicale locale/nazionale, nonché di partecipare a nome de L’Isola ai principali eventi fieristici, conferenze, festival e rassegne musicali italiane.
I candidati interessati possono inviare il proprio curriculum in formato word o pdf al seguente indirizzo di posta:
redazione@lisolachenoncera.it
Si ricercano nuovi collaboratori per le città di Milano (sede centrale), Roma, Torino e Bologna al fine di ampliare il proprio organico, rafforzando ulteriormente la presenza sul territorio nazionale. Il candidato ideale deve possedere una buona conoscenza della storia musicale italiana e un’aggiornata preparazione sulla realtà discografica odierna.
Sono richieste:
- collaudate capacità compositive in ambito di critica musicale e reportage di eventi;
- naturale inclinazione all’ascolto analitico e frequente di lavori musicali (dischi/album di qualsiasi artista/genere musicale);
- dinamismo e capacità di seguire eventi live presenti nella propria città di riferimento;
Questo tipo di collaborazione non si basa su una retribuzione economica ma sull’inserimento nel settore dell’editoria musicale partendo da una delle principali riviste del settore, sviluppando nel candidato competenze giornalistiche legate alla critica musicale nelle sue forme più eterogenee (recensioni, interviste agli artisti, ecc).
La qualifica di collaboratore ufficiale prevederà una costante pubblicazione online di articoli firmati dal recensore, la possibilità di accrediti per accedere a titolo giornalistico ai principali concerti della scena musicale locale/nazionale, nonché di partecipare a nome de L’Isola ai principali eventi fieristici, conferenze, festival e rassegne musicali italiane.
I candidati interessati possono inviare il proprio curriculum in formato word o pdf al seguente indirizzo di posta:
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Quelli che fanno lavorare gratis i ragazzi
dal blog Italians di Beppe Severgnini
L'avrete saputo: a Milano ci sono 20mila avvocati, la metà di tutta la Francia. In Italia sono 230mila, e aumentano ogni anno di 15mila. Magari avete visto anche la lettera al "Corriere" di una giovane avvocata (anonima e pentita): a 27 anni prende 500 euro al mese, e ammette di essere fortunata. Almeno la pagano, e non la piazzano a fare fotocopie & caffè, come tanti colleghi coetanei. I numeri magari hanno colpito qualcuno, ma la storia - sono certo - non ha sorpreso nessuno. La laurea in legge - in assenza di grandi vocazioni, grande talento, grande impegno o grande papà - è l'autostrada verso la sottoccupazione intellettuale, con un tocco di schiavitù postmoderna. E qui arriva la prima domanda. Con che coraggio un affermato avvocato da 200mila+ euro l'anno, entrando in studio al mattino, guarda in faccia un ventenne cui offre un'elemosima da 200 euro al mese (magari neanche quella)? Non rivede se stesso, trent'anni prima? Non pensa che uno stipendio, per quanto piccolo, sarebbe giusto? Soldi ben spesi: ne guadagna l'autostima di chi li riceve e la coscienza di chi li offre. Esiste uno speciale girone del purgatorio per quelli che fanno lavorare gratis i ragazzi: prevedo sarà affollato. Con la laurea in legge si possono fare molte cose. Lo dimostrano Mara Carfagna, Checco Zalone, Pippo Baudo, Alessandro Preziosi, la squisita Gepi Cucciari, Guglielmo Stendardo (difensore della Lazio), Carlo Giovanardi (difensore della fede), Renzo Arbore, Mariastella Gelmini, Raimondo Vianello, Silvio Berlusconi e il sottoscritto. Questa duttilità, e l'assenza di numero chiuso, spinge molti ragazzi incerti sul proprio futuro a iscriversi a giurisprudenza. Dopo la laurea, se non si lasciano tentare dalla magistratura (una vocazione) o dal concorso per notaio (un terno al lotto), pensano all'avvocatura. Un consiglio: non fatelo. Al di là dello sfruttamento di cui sopra, c'è una questione di mercato. In Italia non c'è lavoro per 230mila avvocati: a meno che ci denunciamo tutti a vicenda, una volta la settimana, ma non sembra il caso. Nei tribunali italiani sono pendenti 5,5 milioni di processi civili e oltre 3 milioni di processi penali; l'attesa per una sentenza civile è in media di sei anni e dieci mesi; le procedure sono bizantine, il meccanismo delle notifiche semplicemente folle. A quel punto cosa accade? Il neo-avvocato, dopo cinque anni di studi, ventimila euro di spese e due anni di praticantato gratuito, ha di fronte due strade: fare la fame o attaccarsi a tutto. Suggerire azioni legali a chiunque, per esempio; quando tutti sappiamo che i tribunali sono da evitare (si guadagnano soldi, tempo, serenità e non si fa perder tempo ai magistrati). Per quest'avvocatura, sospesa tra affanno e sopravvivenza, gli americani hanno un nome: "ambulance chasers", quelli che corrono dietro alle ambulanze, fiutando azioni di risarcimento. Non fatelo, ragazzi. Se volete correre, scegliete l'aria aperta.
Beppe Severgnini
lunedì 20 settembre 2010
Cronisti e buoi dei paesi tuoi (in Rai)
Articolo di GIAN ANTONIO STELLA pubblicato su Corriere della Sera, il 20/09/10
Donne, cronisti e buoi dei paesi tuoi. Mentre il resto del mondo si spalanca sempre di più, la Rai ha deciso che ognuno deve stare nel suo angoletto. I nuovi assunti in Piemonte devono essere piemontesi, in Calabria calabresi, in Molise molisani. Nell'attesa, si capisce, di assumere solo pantanellesi a Pantanelli e rettorgolesi a Rettorgole. Per poi passare all'assunzione di tiburtini in via Tiburtina e casilini in via Casilina. E finire con l'apoteosi: l'assunzione condominio per condominio, scala per scala, pianerottolo per pianerottolo. Ognuno a casa sua. Barricato con triplo chiavistello.
Lo sbalorditivo messaggio, una specie di traduzione pratica di un iper-federalismo separatista al cubo in coincidenza con il centocinquantenario dell'Unità d'Italia, è contenuto nel «Bando delle selezioni per la TgR» sventolato in bella vista sulla prima pagina del sito aziendale. Dove si spiega che «la Rai - Radiotelevisione Italiana S.p.A. effettuerà una selezione riservata a giornalisti professionisti di lingua italiana da utilizzare, per future esigenze, con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, in qualità di redattore ordinario, nelle redazioni giornalistiche regionali delle seguenti regioni e province autonome». E giù un elenco con le realtà locali, tranne Lazio. Come mai? Lo si legge alla sesta riga del verbale di incontro fra l'azienda e il sindacato: perché «come di consueto, eventuali esigenze di personale potranno essere soddisfatte mediante il ricorso a tutte le risorse già utilizzate a tempo determinato a Roma». Traduzione: sono già talmente in tanti a Saxa Rubra, spesso lasciati malinconicamente inutilizzati per motivi extra professionali, che non si può mettercene ancora.
Il bando, in realtà, come spiega il consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti e sindaco dell'Inpgi Pierluigi Roesler Franz, trabocca di «incongruenze». Un esempio? Per la redazione di Aosta è «prevista oltre a unCorriere della Seraa buona conoscenza della lingua inglese anche una fluente conoscenza del francese la cui valutazione avverrà con apposite prove di merito, mentre stranamente ci si è dimenticati di inserire nel, bando la buona conoscenza della lingua tedesca per la redazione di Bolzano!». O dello sloveno per quella di Trieste.
Un altro? Chi aspira a essere assunto deve essere nato dopo il 30 giugno 1974, nonostante per tutte le società pubbliche, Rai compresa, valga «l'art. 3, comma 6, della legge n. 127/1997 che stabilisce che l'assunzione ai pubblici impieghi non è più soggetta a limiti di età, salvo il caso di deroghe previste da regolamenti delle singole amministrazioni per esigenze particolari». Di più: all'aspirante redattore non basta il tesserino da professionista, che si ottiene superando un esame statale a prescindere dal titolo di studio. No: deve avere anche un «diploma di laurea (DL) "vecchio ordinamento"; oppure laurea specialistica (LS), o laurea magistrale (LM) "nuovo ordinamento"; oppure diploma rilasciato dalle Scuole di Giornalismo riconosciute dall'Ordine dei Giornalisti purché acquisito dopo il conseguimento della laurea breve o triennale (L)». Un limite che, tanto per dare un'idea, consentirebbe di assumere ingegneri nucleari, veterinari, agronomi e architetti paesaggisti, ma taglierebbe fuori, per citarne solo tre, fuoriclasse quali Giorgio Bocca, Enzo Biagi o Oriana Fallaci. I quali, a dispetto di chi si attacca ai timbri, si dedicarono al mestiere giovanissimi con tanta passione da non aver proprio il tempo per prendersi il pezzo di carta. Esattamente come non potrebbe essere oggi assunto con queste regole da Mauro Masi (ammesso e non concesso che a Masi interessasse) un professionista coi fiocchi e libero quale Enrico Mentana. Auguri. La chicca, però, è la precisazione Rai che gli aspiranti redattori, come le «donne e buoi dei paesi tuoi», potranno «candidarsi alla selezione» solo «per la redazione coincidente con la propria regione o provincia autonoma di residenza».
Di chi è stata l'idea? Boh... Forse di qualche testa fina decisa a mettersi in luce agli occhi di quei leghisti che spesso si sono lagnati come Calderoli («la lingua italiana è il dialetto romanesco che ci passa la Rai») o Castelli: «C'è troppo romanesco nell'informazione in tv». L'unico precedente che si ricordi di apartheid redazionale, diciamo così, è quello che tentò l'attuale ministro degli Interni Roberto Maroni il giorno in cui fu candidato alla direzione dell'Indipendente e tuonò: «Voglio fare un giornale del Nord per i nordisti con giornalisti rigorosamente del Nord». Direzione tramontata. Ma non è detto che sia andata in questo modo. Le sciocchezze a volte nascono così, per inerzia... Fatto sta che, come sostengono Pierluigi Roesler Franz, l'avvocato dell'Associazione Stampa Romana e della Fnsi Bruno Del Vecchio e il Codacons in un ricorso al Tar del Lazio, i concorsi per le aziende pubbliche, dal Portogallo alla Finlandia, dalla Gran Bretagna alla Romania, dovrebbero essere aperti a tutti gli europei, dai francesi agli svedesi, dagli scozzesi ai greci. E vincano i migliori. Starà poi al greco decidere se gli interessa un posto a Edimburgo o a un polacco un posto a Palermo. Punto.
È una questione di regole. Che minacciano di far scattare contro la Rai miriadi di ricorsi se è vero, come ricorda Del Vecchio, che «la provincia di Bolzano aveva recentemente indetto un bando di aggiornamento straordinario delle graduatorie provinciali degli insegnanti di Trento» che «prevedeva, tra l'altro, un maggiore punteggio per chi aveva lavorato nella provincia ed era residente in loco da almeno due anni» e «l'Unione europea ha contestato all'Italia tale discriminazione». Ma più ancora è una questione di buon senso. I giornalisti non si dividono in calabresi e valdostani, friulani e sardi. Ma in fuoriclasse, bravi, decenti, schiappe, liberi o servili. A meno che non si pensi che ogni giornalista deve essere schierato al servizio non del Paese ma della propria regione, della propria città, della propria contrada, del proprio condominio... Ma nel testo unico sulla radiotelevisione non c'è scritto che la «società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo» è istituita «al fine di favorire l'istruzione, la crescita civile e il progresso sociale, di promuovere la lingua italiana e la cultura, di salvaguardare l'identità nazionale?».
Per gli aspiranti pubblicisti: 100 euro al mese (da pagare) per "sostenimento Testata e assistenza propria pratica"
Gentile aspirante pubblicista,
sono qui a scrivere di questa nuova iniziativa editoriale chiamata
CENTROITALIAPRESS.it.
Forse, rispondendo all’ annuncio trovato su internet, hai già avuto la
possibilità di interloquire con me per pochi minuti al telefono.
CentroItaliaPress.it è un quotidiano on-line di libera informazione per tutte
le località dell’Italia centrale - dalle grandi metropoli ai piccoli paesini -
che sarà pubblicato e disponibile su internet dai primi di novembre 2010.
L’ associazione che edita tale testata è “Centro Italia Eventi Stampa”, una
realtà, voluta da me e altri colleghi con i quali concordiamo l’
importanza di formare figure professionali utili alla stampa locale (cartacea e
on-line), perché crediamo che quest’ ultima costituirà la realtà più grande – in
termini numerici di testate – nel futuro prossimo dell’ informazione italiana.
Ma non è tutto. Per essere davvero 'utili' è un ‘nostro preciso
dovere’ fornire la possibilità agli interessati, di espletare
in maniera formalmente regolare il cosiddetto tirocinio biennale, che da accesso
all’ esame di iscrizione all' Odg come “giornalista pubblicista”, presso
l’Albo regionale di competenza. Attenzione: parliamo del biennio di tirocinio
relativo alla redazione di un numero di pezzi minimale, con soglie minimali di
reddito percepito, così come previsto dall’ Albo e non del cosiddetto
“praticantato giornalistico” che invece è finalizzato all’ iscrizione all’Albo
dei giornalisti professionisti, e che la nostra associazione non può, per ora, garantire.
Cerchiamo quindi aspiranti MOTIVATI a rendere funzionali quei loro pezzi
d’obbligo, da redigere con periodicità, non solo sulla testata in internet, ma
proprio sul giornale cartaceo di riferimento della zona dove si è scelto di
operare. Persone che abbiano davvero la volontà di capire in che cosa consiste
questa splendida professione, riconoscendo a se stesse che l’unico modo è
cimentarsi nella pratica.
Possiamo garantire che ci sarà sempre un affiancamento di natura tecnica da
parte del sottoscritto, al telefono, via mail, e anche davanti al pezzo, quando
bisognerà impostare la scrittura delle notizie.
Ma anche semplicemente una voce di riferimento che possa delucidare varie
questioni a livello conoscitivo, informativo e tecnico della zona di
riferimento.
Si parteciperà periodicamente alle riunioni di redazione indette dai giornali del ns circuito.
ISCRIZIONE: Euro 150,00 vitalizia (da diritto al tesserino CENTRO-ITALIA-PRESS con numero di serie, utile per poter accreditarsi negli uffici stampa di conferenze e eventi vari)
-Quota mensile di sostenimento Testata e assistenza propria pratica:
Euro 100,00 mensili per 24 mesi
-Tutoraggio del tirocinio:
Gratuito, con scambio reciproco di notizie sul territorio.
Inizieremo subito le pubblicazioni sulla testata cartacea “La Fiera dell’ Est”,
in zona – Castel Verde – VIII Municipio di Roma.
Qualora la zona risulti a te eccesivamente lontana, sappi che abbiamo collaborazioni con giornali cartacei
- o le stiamo accordando -anche su altre aree. Chiamaci e su questo ti daremo maggiori informazioni.
Chi vuole può provare a scrivere, o collaborare in forma libera (cimentandosi), prima di
iscriversi, o può venire semplicemente a conoscerci per saperne di più.
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martedì 14 settembre 2010
Annunci di lavoro?
Perché tra le offerte di lavoro si continuano a trovare annunci come questo?
Network di informazione online ricerca su tutto il territorio nazionale, nuovi collaboratori (collaborazioni non retribuite senza validità per eventuali iscrizioni presso l'albo dei pubblicisti) per la scrittura di news e articoli riguardanti un ampia gamma di argomenti: eventi, cinema, teatro, arte, concorsi, fotografia,internet, informatica, nuove tecnologie, costume e altro ancora.
Non sono richieste particolari esperienze lavorative, ma sono necessari entusiasmo, buona capacità di scrittura e dimestichezza nell'utilizzo dei principali strumenti informatici.
Gli interessati possono inviare un curriculum e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali all’indirizzo mail: collaborazioninews@gmail.com.
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AAA cercasi "compagni di viaggio" non "dipendenti" e soprattutto che non pretendano uno stipendio
InviatoSpeciale è un quotidiano on line ed è prodotto dalla onlus TheGlobalvillageVoice. L'informazione italiana è in grave crisi e noi crediamo che si debba lavorare per offrire ai cittadini notizie trasparenti. Per farlo cerchiamo non solo persone alla ricerca di un lavoro, ma cittadini che vogliano impegnarsi per costruire una associazione in grado di coinvolgere sempre più gli italiani sul tema della libertà di espressione e sulla difesa dei diritti civili. Noi non abbiamo appartenenze di partito, ma siamo convinti sia indispensabile moralizzare la politica, diventata proprietà di una casta lontana dalla società. Conoscere i fatti significa poter capire e quindi essere in grado di decidere e votare con consapevolezza. Insomma, non vogliamo 'dipendenti', ma 'compagni di viaggio'. La crescita della onlus permette di ottenere consenso e quindi mette in condizione di recuperare le risorse utili per far funzionare la macchina. InviatoSpeciale è un quotidiano on line di giornalismo partecipativo, ovvero aperto alla collaborazione di tutti i cittadini, perchè pubblica scritti, filmati, foto di chiunque abbia qualcosa da dire. TheGlobalvillageVoice ritiene importante anche fornire chance a chi vuole intraprendere la professione giornalistica senza dover passare per vie tortuose o poco chiare. Se hai intenzione di fare una esperienza 'creativa', di lavorare con altri, di impegnarti per realizzare la tua occasione non solo prefessionale, ma prima di tutto umana e democratica sarai il benvenuto. Se pensi che lo stipendio sia il principio ispiratore della tua attività evita di scriverci. Se al contrario hai capito che per concretizzare i tuoi sogni devi metterti in gioco ed imparare a combattere insieme ad altri per realizzare gli obiettivi comuni allora hai trovato il posto giusto. Per concludere: noi siamo alla ricerca di cittadini-giornalisti, non di disoccupati in cerca del 'posto': di quelli ce ne sono a migliaia e non ci interessano. L'annuncio è valido per tutta Italia.
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lunedì 13 settembre 2010
Stagisti gratis per il governo
dal commento di Bruno Ugolini su L'Unità
C'è un sito (http://generazionep.blog.lastampa.it) che ospita, a cura di Marco Patruno, un assillante campagna denunciando lo scandalo di migliaia di giovani che, per trovare in qualche modo la strada dell’impiego, accettano quello che si chiama “stage”. Un tirocinio, insomma, che dovrebbe preludere ad un lavoro stabile. Spesso, però, non si ottiene alcuna formazione, si è sottopagati, si compie lo stesso lavoro di un normale impiegato e alla fine si è rispediti a casa.
C’è addirittura chi organizza stages gratuiti, senza nemmeno il rimborso delle spese. A dare l’esempio è il governo. Patruno denuncia l’organizzazione di stage siffatti presso il ministero dello sviluppo economico, a Roma. E’ offerto a giovani laureati con laurea di 100 su 110. Lavoreranno del tutto gratuitamente. Dovranno caricarsi anche il peso dei trasporti, del pasto, dell’affitto.
E’ quasi una direttiva visto che viene dai vertici dello Stato: non pagare i neo-collaboratori. Un invito per quegli imprenditori (Patruno cita lo stagista che presso la Commissione Europea prende 1500 euro) che almeno pagano le spese agli stagisti. Così Patruno rivendica una legge capace di imporre “uno stipendio” per gli stagisti. Una presa di posizione che solleva proteste da parte di imprenditori che scrivono al sito. Segnalano che numerosi stagisti di cui avevano usufruito dimostravano una diffusa impreparazione. Scrivono di aver incrociato “persone laureate o diplomate che non sarebbero adatti nemmeno a lavorare in catena di montaggio”. Molti di loro, aggiungono, aspirerebbero a “un lavoro perfetto” ma in realtà “non si meriterebbero nemmeno di vendere accendini ai semafori per quanto sono incapaci”. E ancora “Ho dovuto spiegare a neodiplomati come si invia un fax e come si scarica la posta elettronica”.
Espressioni dure che testimoniano certo dell’inadeguatezza di parte del sistema scolastico ma che eludono il problema. Intanto, però, dovrebbero riflettere sul fatto che questo sistema è stato picconato e così aggravato, dalla solerte ministra Gelmini. Inoltre dovrebbero spiegare come mai questa manodopera giovanile, malgrado i difetti denunciati, le scarse qualità professionali, viene quotidianamente usata. E spesso adibita a compiti che nulla hanno a che fare col tirocinio, con la formazione professionale. Insomma è chiaro che la scelta è quella della competizione nel mercato basata solo sulla compressione dei costi. E allora donne e uomini meno costano e più sono ricercati. Non solo: siccome anche i diritti e le tutele costano si cercano di smantellare. Pomigliano docet. E questo sarebbe il nuovo patto tra capitale e lavoro di cui tanto si ciancia?
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venerdì 10 settembre 2010
Lazio escluso dalle selezioni Rai
L´Usigrai ha fatto pervenire all´Associazione Stampa Romana il verbale di incontro con l´Azienda siglato in data 8 settembre 2010. Al centro del confronto l´iniziativa aziendale di reclutamento di personale giornalistico (da utilizzare con contratto a tempo determinato) attraverso una selezione nelle varie regioni. Dalla selezione, com´è noto, sono stati esclusi i colleghi del Lazio. L´Usigrai, raccogliendo le istanze dell´Asr, ha chiesto nuovamente alla Rai di valutare l´opportunità di effettuare un´apposita selezione anche per i giornalisti del Lazio. L´azienda ha ribadito di non avere necessità di reperire personale giornalistico nella nostra regione, ma si è impegnata, laddove si verificassero esigenze di organico, a effettuare un´apposita selezione riservata ai giornalisti residenti nel Lazio.
L´Usigrai ha poi sollevato la questione della possibilità concessa a chi partecipa alla selezione in una regione, di segnalare la disponibilità anche per altre due sedi che non siano quella di residenza. Convenendo che questo creava un vulnus giuridico, la Rai ha precisato che le domande varranno esclusivamente per la regione di residenza.
L´Asr ringrazia l´Usigrai per il tempestivo intervento, mantiene però alcune perplessità in ordine ai criteri della selezione (pur comprendendo che sono il frutto di una mediazione). L´Asr ha chiesto all´avvocato Bruno Del Vecchio di approfondire velocemente la questione, segnalando all´associazione territoriale eventuali violazioni sotto il profilo costituzionale o giuridico. Questo al fine di tutelare il diritto di tutti i colleghi del Lazio di perseguire un´opportunità di lavoro.
venerdì 3 settembre 2010
Newton Compton cerca giovani traduttrici su Facebook, scoppia la polemica
Da Affari Italiani:
di Antonio Prudenzano
Ai tempi di Facebook anche il lavoro si trova (e a volte si perde...) sul social network più famoso. Così, anche le case editrici italiane si adeguano e ne approfittano per cercare nuovi collaboratori tra i "fan" delle proprie pagine Fb.
Non a caso è da poco comparso un messaggio sulla bacheca della Newton Compton (oltre 3mila fan) che in pochi minuti è stato subito "assaltato" (gli aspiranti traduttori non mancano...). Peccato sia subito nata una (piccola) polemica virtuale. Colpa del contenuto dell'annuncio, giudicato da molti discriminante. Eccolo: "Cercasi giovani candidate (under 30) per prova di traduzione dall'inglese all'italiano di Pretty Little Liars (scrivere a info@newtoncompton.com)".
La prima a intervenire è Elisa, che nel suo commento si chiede ironicamente: "C'è un errore... all'annuncio manca 'di bella presenza'. Anche Vale è perplessa. Daniele (un aspirante traduttore uomo che si sente discriminato) più di lei: "Adesso pure per tradurre bisogna esser giovani donne?". Mentre Oscar è addirittura scioccato: "Il mondo è impazzito... totalmente...". Elena ha un dubbio: "Ma come! Perché le traduzioni delle over trenta hanno la scadenza come il latte?". Indignata Stefania: "COSA?? Ora capisco perchè sempre più libri tradotti fanno letteralmente PENA... Casualmente, sono una traduttrice freelance -over 30- e ancor più casualmente ho già letto i libri e visto la serie TV in lingua originale. Bello sapere di non poter neppure essere prese in considerazione per il lavoro. VERGOGNATEVI". Al contrario è felice Anita, probabilmente non un'aspirante traduttrice: "Pubblicherete Pretty Little Liars??????? Che bella notizia!". Per la cronaca, "Pretty Little Liars" (da cui verrà tratto un libro) è una serie tv Usa. Un teen drama con molti elementi noir, che vede protagoniste quattro ragazze alle prese con la misteriosa scomparsa di un'amica comune.
A un certo punto c'è chi chiede alla Newton Compton di inserirsi nel dibattito, e la casa editrice non perde tempo pubblicando questo commento: "Andiamo con ordine: Newton Compton è assolutamente aperta a ricevere e valutare curricula di traduttori di ogni età! Siamo abituati a lavorare con uomini e donne, giovani e meno giovani. In questo caso specifico (come in altri, del resto) cerchiamo di far coincidere lo spirito del libro con la 'voce' che poi avrà in italiano. Questo succede con i testi più specifici (come ad esempio le guide turistiche o i manuali di cucina) o sui testi più orientati nel loro genere (thriller made in Usa o chicklit made in Uk). Questo per dire che la scelta del traduttore è raramente casuale, ciascuno può dare il meglio secondo le proprie capacità e secondo il proprio background ed è proprio lì che l'editore deve trovare quel 'non so che' per far si che la resa sia poi il più possibile accattivante e verosimile. In questo caso, date le premesse, vi sarà facile ora comprendere come mai questo annuncio fosse così apparentemente snob... Ed era anche un esperimento per coinvolgere la community di Fb (così presente e partecipe) nel nostro lavoro di ogni giorno. Quindi, fatevi sotto traduttori di ogni sesso ed età, ma in particolare (solo per oggi) giovani traduttrici".
Lo scambio di commenti continua, e non mancano le critiche alle spiegazioni della casa editrice, che è costretta a intervenire ancora (in parte contraddicendosi): "L'annuncio vuole essere assolutamente informale, un modo di coinvolgere fan e lettori, e i limiti d'età e sesso sono ovviamente del tutto elastici, sebbene per ovvie ragioni in questo caso essere giovani e femmine aiuterebbe. Siamo da sempre aperti a ricevere curricula e selezionare prove di traduzione di tutti, come può confermare chiunque abbia inviato di recente un curriculum, e davvero non pensavamo che un annuncio così innocuo sollevasse tutte queste polemiche. Se c'è tra di voi qualcuno che vuole tradurre, potete naturalmente mandare il CV. Tra le persone che hanno partecipato a questa discussione, solo una ha sostenuto e con successo una prova di traduzione)". E lo scambio di commenti non sembra destinato ad interrompersi...
L'editoria ai tempi di Facebook è anche questo. D'altronde si sa, il marketing via social network è imprevedibile. Nel bene e nel male...
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giovedì 2 settembre 2010
La Rai seleziona giornalisti professionisti per le redazioni regionali
La Rai effettuerà una selezione riservata a giornalisti professionisti di lingua italiana da utilizzare, per future esigenze, con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, in qualità di redattore ordinario, nelle redazioni giornalistiche regionali delle seguenti regioni e province autonome:
Ci sono tutte tranne il Lazio!
Leggi il bando
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martedì 24 agosto 2010
Giornalista per caso?
I racconti di chi "lascia una vita per fare il giornalista" su Giro di vita - Radio 24
giovedì 15 luglio 2010
Collaboratori in rivolta
Dal blog di Simona Petaccia
Il Tempo quotidiano di Roma non paga i collaboratori
di Simona Petaccia (09/07/2010 - 16:49)
Paolo Di Sabatino (Collaboratore esterno non pagato de Il Tempo - Redazione Abruzzo) , 09/07/2010 - Il Tempo di Roma ha accumulato ritardi nei confronti dei collaboratori di 14 mesi!!! Ultimi pagamenti effettuati a marzo 2010 relativi alle mensilità di marzo ed aprile 2009. Prego colleghi, amici, gruppi, di condividere sulle bacheche per dare risalto a questa situazione passata, fino ad oggi, sotto il silenzio più assoluto.
Per maggiori informazioni, scrivere un messaggio e-mail all’indirizzo elettronico paolo.disabatino@tele2.it indicando ‘Simona Petaccia’ nell’oggetto.
martedì 13 luglio 2010
Sempre più difficile diventare pubblicisti: nel Lazio la barriera d'ingresso sale a 5.000 euro
Dal 9 luglio il compenso minimo richiesto per l'iscrizione all'elenco pubblicisti dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio è passato da 3.000 a 5.000 euro lordi nel biennio.
La notizia, che campeggia nell'home page del sito dell'Ordine, ha messo in fibrillazione tanti giovani aspiranti pubblicisti e mandato in tilt le linee telefoniche dell'Ordine.
La questione principale è che il provvedimento ha valore retroattivo interessando anche chi era quasi arrivato al traguardo. Quindi chi è vicino alla soglia dei 24 mesi adesso dovrà rivedere i conteggi e fare in modo di arrivare ai 5000 euro richiesti oppure posticipare la presentazione della domanda e continuare a pubblicare fin quando non verrà raggiunto questo compenso minimo.
La notizia, che campeggia nell'home page del sito dell'Ordine, ha messo in fibrillazione tanti giovani aspiranti pubblicisti e mandato in tilt le linee telefoniche dell'Ordine.
La questione principale è che il provvedimento ha valore retroattivo interessando anche chi era quasi arrivato al traguardo. Quindi chi è vicino alla soglia dei 24 mesi adesso dovrà rivedere i conteggi e fare in modo di arrivare ai 5000 euro richiesti oppure posticipare la presentazione della domanda e continuare a pubblicare fin quando non verrà raggiunto questo compenso minimo.
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venerdì 25 giugno 2010
Per farsi due risate....
1) Animi Rock'n'roll, spiriti liberi e grandi sorrisi.
Cerchiamo personalità,appassionati e socialmente disadattati da inserire nel nostro organico come promoter, trend setter e party crasher.Max serietà.
2)Roma più Eventi - La più famosa agenzia di Eventi della vita notturna su Roma
Ricerca Giovani e Studenti per lavoro di public relations.
Si accettano solo persone solari ed intrapendenti.
Astenersi bulli e coatti!
Cerchiamo personalità,appassionati e socialmente disadattati da inserire nel nostro organico come promoter, trend setter e party crasher.Max serietà.
2)Roma più Eventi - La più famosa agenzia di Eventi della vita notturna su Roma
Ricerca Giovani e Studenti per lavoro di public relations.
Si accettano solo persone solari ed intrapendenti.
Astenersi bulli e coatti!
martedì 22 giugno 2010
Storia di Veronica
“La mia prima esperienza di lavoro? In una parola, traumatizzante”. A parlare è Veronica, 25 anni, torinese che nella vita lavora nel campo della grafica e dell’illustrazione. Due anni e mezzo fa il primo impiego presso un piccolo editore locale. “Ho lavorato circa sei mesi, da maggio a ottobre. Cinque ore al giorno e seicento euro al mese”. In nero, senza cioè alcun tipo di contratto.
Una storia che si ripete per settimane, con promesse mai mantenute. “Ogni mese mi assicurava che mi avrebbe regolarizzato, ma le settimane passavano e di un contratto manco l’ombra. Forse scocciato dalle mie continue richieste, un bel giorno d’ottobre l’editore decide che non ha più bisogno di me e mi licenzia. Eravamo alla fine del mese e dunque volevo almeno farmi pagare. In tutta risposta si è imbestialito, mi ha preso per un braccio, tirandomi su di peso e facendomi cadere su una sedia lì vicino. Gli ho chiesto di non mettermi le mani addosso, ma lui mi ha letteralmente sbattuto fuori dalla porta”. Oltre al danno, anche la beffa: la ragazza non ha visto una lira.
Pochi giorni fa, a più di due anni di distanza dal fatto, Veronica ha infatti ottenuto ciò che le spettava. “Subito dopo l’aggressione ero andata con il referto medico dai Carabinieri e poi dalla Guardia di Finanza, che ha fatto i controlli fiscali del caso”. Al processo per i contributi e il trattamento di fine rapporto, mai pagati, Veronica è riuscita a farsi valere. Il risultato sta nella sentenza del Tribunale di Torino, che ha giudicato illecito il comportamento dell’editore. Dovrà pagare alla sua ex dipendente 6.040 euro lordi di differenze retributive, 594 euro di tfr e 5.040 euro lordi come penale per recesso illegittimo. Più 1.450 euro per spese di lite e rivalutazioni Istat.
Un bella soddisfazione per la giovane precaria che oggi lavora, stavolta con regolare contratto a tempo determinato, in una tipografia. Anche perché la sua piccola grande battaglia di civiltà non era iniziata bene. Al primo processo, quello per l’aggressione fisica, l’ex datore di lavoro “se l’era cavata con poco. L’hanno semplicemente obbligato a scusarsi, cosa che ha fatto di malavoglia e senza un rammarico sincero”. Un “rospo” che aveva buttato giù insieme alla famiglia e al fidanzato, furiosi per il trattamento ricevuto dalla ragazza. “Affrontare il mondo del lavoro dopo un’esperienza del genere è stato difficile. Ma giorno dopo giorno sono scesa a patti con l’amarezza che sentivo”. Quando le chiedi se ha mai pensato di trasferirsi all’estero, la ragazza butta gli occhi al cielo: “quante volte…” Ma poi ti racconta che tutti i suoi affetti sono qui e dunque ha deciso di rimanere. Parole che accomunano tanti giovani italiani, esposti alle intemperie e ai soprusi di chi pensa che il nostro mercato del lavoro sia far west in cui tutto è lecito. Eppure nonostante tutto, conclude Veronica col sorriso, “credo ancora che questo paese si possa salvare”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/06/21/storia-di-veronica-precaria-picchiata-dal-datore-di-lavoro-chiedevo-solo-un-contratto/
Una storia che si ripete per settimane, con promesse mai mantenute. “Ogni mese mi assicurava che mi avrebbe regolarizzato, ma le settimane passavano e di un contratto manco l’ombra. Forse scocciato dalle mie continue richieste, un bel giorno d’ottobre l’editore decide che non ha più bisogno di me e mi licenzia. Eravamo alla fine del mese e dunque volevo almeno farmi pagare. In tutta risposta si è imbestialito, mi ha preso per un braccio, tirandomi su di peso e facendomi cadere su una sedia lì vicino. Gli ho chiesto di non mettermi le mani addosso, ma lui mi ha letteralmente sbattuto fuori dalla porta”. Oltre al danno, anche la beffa: la ragazza non ha visto una lira.
Pochi giorni fa, a più di due anni di distanza dal fatto, Veronica ha infatti ottenuto ciò che le spettava. “Subito dopo l’aggressione ero andata con il referto medico dai Carabinieri e poi dalla Guardia di Finanza, che ha fatto i controlli fiscali del caso”. Al processo per i contributi e il trattamento di fine rapporto, mai pagati, Veronica è riuscita a farsi valere. Il risultato sta nella sentenza del Tribunale di Torino, che ha giudicato illecito il comportamento dell’editore. Dovrà pagare alla sua ex dipendente 6.040 euro lordi di differenze retributive, 594 euro di tfr e 5.040 euro lordi come penale per recesso illegittimo. Più 1.450 euro per spese di lite e rivalutazioni Istat.
Un bella soddisfazione per la giovane precaria che oggi lavora, stavolta con regolare contratto a tempo determinato, in una tipografia. Anche perché la sua piccola grande battaglia di civiltà non era iniziata bene. Al primo processo, quello per l’aggressione fisica, l’ex datore di lavoro “se l’era cavata con poco. L’hanno semplicemente obbligato a scusarsi, cosa che ha fatto di malavoglia e senza un rammarico sincero”. Un “rospo” che aveva buttato giù insieme alla famiglia e al fidanzato, furiosi per il trattamento ricevuto dalla ragazza. “Affrontare il mondo del lavoro dopo un’esperienza del genere è stato difficile. Ma giorno dopo giorno sono scesa a patti con l’amarezza che sentivo”. Quando le chiedi se ha mai pensato di trasferirsi all’estero, la ragazza butta gli occhi al cielo: “quante volte…” Ma poi ti racconta che tutti i suoi affetti sono qui e dunque ha deciso di rimanere. Parole che accomunano tanti giovani italiani, esposti alle intemperie e ai soprusi di chi pensa che il nostro mercato del lavoro sia far west in cui tutto è lecito. Eppure nonostante tutto, conclude Veronica col sorriso, “credo ancora che questo paese si possa salvare”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/06/21/storia-di-veronica-precaria-picchiata-dal-datore-di-lavoro-chiedevo-solo-un-contratto/
sabato 12 giugno 2010
venerdì 11 giugno 2010
La Fondazione Sgarbi li cerca giovani... gratis
La Fondazione ha in progetto la redazione di una rivista online sull'arte e sta cercando giovani collaboratori (esterni e non retribuiti) che possano fare da referenti per una determinata area geografica. Queste persone dovranno prestare attenzione al calendario degli eventi culturali/artistici previsti nella loro zona. Quando la persona riterrà che un evento possa essere di interesse per la Fondazione, dovrà contattarci. Se l'evento sarà giudicato importante ai fini della redazione della rivista/giornale online, chiederemo che venga stesa una recensione della mostra/evento/esposizione.
Ricordo che non è ancora stata decisa la cadenza con la quale il giornale uscirà.
Ricordo che non è ancora stata decisa la cadenza con la quale il giornale uscirà.
mercoledì 9 giugno 2010
Categoria "Stagisti a vita"
Il 53% dei tirocini non porta da nessuna parte, lasciano il tempo che trovano, mentre il restante 47% si frammenta tra prolungamenti di stage (17%), contratti a progetto (6%), di collaborazione occasionale (7%), o di assunzione a tempo determinato (6%). Ovvero tutte quelle forme tipiche che alimentano il precariato.
L'articolo di Chiara Zappalà su Il manifesto a proposito del sondaggio
«Gli stagisti allo specchio»
martedì 8 giugno 2010
Tu scrivi, Google paga... ma quanto non si sa
Gionarle On-Line ricerca giornalisti a Novara per cronaca locale. Potete visitare il sito ufficiale e andare sulla pagina lavora con noi per maggiori informazioni.
Il giornale è il Nord.com
E questa la pratica prevista per il compenso:
E' lecito?
Sul forum di assistenza di Google spiegano che questa pratica si chiama Revenue Sharing (condivisione dei guadagni) "è possibile farlo, però...è poco chiara la percentuale che guadagni tramite quel sito"
Il giornale è il Nord.com
E questa la pratica prevista per il compenso:
Come collaborare con noi? Il sistema è molto semplice:
-Prima di tutto registrati sul nostro portale cliccando qui: http://www.ilnord.com/wp-login.php?action=register
-Ora puoi cominciare a scrivere i tuoi articoli sulle varie tematiche cliccando qui: http://www.ilnord.com/wp-admin/post-new.php
-Gli articoli ricevuti vengono valutati dalla redazione e se rispondono alla nostra linea editoriale vengono pubblicati.
Come guadagnare?
-Per iniziare registrati su https://www.google.com/adsense
-Segui la procedura di Google e otterrai il tuo “codice utente”
-Inserisci il tuo codice utente di Google Ad Sense nel campo presente
sul tuo profilo nel nostro Portale (link: Codice AdSense )
-Questo è tutto. Ora Google ti pagherà una percentuale su gli utenti che leggeranno i tuoi articoli
-I pagamenti ti saranno inviati direttamente da Google.
E' lecito?
Sul forum di assistenza di Google spiegano che questa pratica si chiama Revenue Sharing (condivisione dei guadagni) "è possibile farlo, però...è poco chiara la percentuale che guadagni tramite quel sito"
lunedì 7 giugno 2010
La storia di Mara, professionista low cost
Il mio vero nome non lo dico, mi vergogno, facciamo finta che mi chiami Mara. Ho 35 anni, sono professionista da 8, lo sono diventata frequentando una scuola di giornalismo. Ho lavorato tanto, in radio e in qualche quotidiano, sempre collaborazioni da due soldi che messe insieme, però, riuscivano a farmi campare. Quattro anni fa sono stata assunta in un quotidiano, un miracolo... Ci sono rimasta due anni, poi ha chiuso e tutti a casa... Qualcuno dei miei colleghi che aveva santi in paradiso o è più bravo di me con le "relazioni sociali", è riuscito a ricollocarsi. Io no. Io mi barcamenno tra un annuncio e un altro, scrivo recensioni per un sito web che mi paga 5 euro ad articolo e non riesco neanche più a trovare quelle collaborazioni che avevo prima, forse perché nel frattempo ho avuto un figlio e quando vado a propormi come freelance pensano che non abbia abbastanza tempo a disposizione da dedicare al lavoro...
Visti da dentro
Un interessante articolo: Reportage alla rovescia: viaggio dentro il giornalismo italiano
sabato 5 giugno 2010
Cercasi blogger da 2 euro (lordi) a pezzo
Sono i blog del network che rientra sotto il marchio oneBlog.it, della società HTML.it.
I loro blog sono davvero tanti, si va da oneGossip, a oneWoman, a oneTiVu ecc. ecc.
Periodicamente si leggono in giro per la rete annunci in cui offrono collaborazioni "compensate, continuative e svolte in telelavoro, in autonomia, senza alcun vincolo di luogo e orario".
Ma qual è questo compenso?
Giorgia, una pubblicista di Milano, ha risposto ad un loro annuncio per collaborare con il blog oneWoman, questo è il succo dell'offerta:
- l'impegno minimo richiesto è di 12 post al mese, il contratto proposto è quello per la cessione del diritto d'autore. Il compenso prevede 2 euro lordi per ogni post pubblicato ai quali si aggiungo 0,10 centesimi, sempre lordi, per ogni commento che viene fatto sui post.
La situazione "migliora" a seconda delle impression mensili del blog, ossia del numero di pagine viste totali, sull'intero blog, in un mese.
Da 100.000 a 399.000 impression, al corrispettivo base di 2 euro lordi si sommano 0,50 centesimi, sempre lordi.
Da 400.000 a 699.000 impression si aggiunge 1 euro lordo
da 700.000 a 1 milione si aggiungono 2 euro lordi
oltre 1 milione si aggiungono 4 euro lordi
I loro blog sono davvero tanti, si va da oneGossip, a oneWoman, a oneTiVu ecc. ecc.
Periodicamente si leggono in giro per la rete annunci in cui offrono collaborazioni "compensate, continuative e svolte in telelavoro, in autonomia, senza alcun vincolo di luogo e orario".
Ma qual è questo compenso?
Giorgia, una pubblicista di Milano, ha risposto ad un loro annuncio per collaborare con il blog oneWoman, questo è il succo dell'offerta:
- l'impegno minimo richiesto è di 12 post al mese, il contratto proposto è quello per la cessione del diritto d'autore. Il compenso prevede 2 euro lordi per ogni post pubblicato ai quali si aggiungo 0,10 centesimi, sempre lordi, per ogni commento che viene fatto sui post.
La situazione "migliora" a seconda delle impression mensili del blog, ossia del numero di pagine viste totali, sull'intero blog, in un mese.
Da 100.000 a 399.000 impression, al corrispettivo base di 2 euro lordi si sommano 0,50 centesimi, sempre lordi.
Da 400.000 a 699.000 impression si aggiunge 1 euro lordo
da 700.000 a 1 milione si aggiungono 2 euro lordi
oltre 1 milione si aggiungono 4 euro lordi
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giovedì 3 giugno 2010
AAA cercasi giovani cronisti o aspiranti per collaborazione non retribuita e senza possibilita di iscrizione all'albo.... (?)
Il giornale (on line) della politica italiana cerca giovani cronisti (o aspiranti tali), ragazze e ragazzi dotati di buona scrittura per collaborazione a distanza NON retribuita (e che NON può valere, quindi, per l'iscrizione all'albo dei pubblicisti).
Il candidato ideale ama e conosce la politica italiana ed è desideroso di occuparsi di temi inerenti.
Si offre la possibilità di partecipare ad un progetto giovane, dinamico e ambizioso. La possibilità di fare esperienza in quella che vuole essere anche una palestra per giovani giornalisti. Grande visibilità.
Si richiede reale interesse per una partecipazione ORGANICA al progetto di giornale on line, il desiderio di crescere insieme alla testata dedicando, al di là del tempo, reali impegno e serietà al giornale.
www.ilpolitico.it
Il candidato ideale ama e conosce la politica italiana ed è desideroso di occuparsi di temi inerenti.
Si offre la possibilità di partecipare ad un progetto giovane, dinamico e ambizioso. La possibilità di fare esperienza in quella che vuole essere anche una palestra per giovani giornalisti. Grande visibilità.
Si richiede reale interesse per una partecipazione ORGANICA al progetto di giornale on line, il desiderio di crescere insieme alla testata dedicando, al di là del tempo, reali impegno e serietà al giornale.
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martedì 1 giugno 2010
Tesserino pubblicisti: fatevi bene i conti prima di accettare collaborazioni
Giornale on line cerca redattori per articoli di cronaca, politica, bellezza e dintorni, salute, economia, sport. Offresi regolare praticantato valido per l'accesso all'elenco pubblicisti secondo i termini di legge e le regolamentazioni Odg. Richiesta buona volontà, anche neo diplomati, purché precisi, attenti, buone doti di scrittura, passione e desiderio di apprendimento degli stili e delle metodologie giornalistiche. Eventualmente, poche ore settimanali di lavoro da casa.
Il "regolare praticantato" per prendere il tesserino prevede:
due diverse fasce collaborative, a scelta del redattore: gli appartenenti alla prima fascia redigono in media 5 articoli al giorno (autogestendo il proprio tempo: l'essenziale è, infatti, pubblicarne 35 alla settimana), e vengono retribuiti tramite bonifico, al raggiungimento della cifra minima di 50 euro. Calcolo del compenso: ogni articolo pubblicato on line appare con un banner pubblicitario, che al momento costituisce l'unica forma di entrata del giornale. Ogni 1000 visite ricevute da uno o più articoli di un redattore, l'attuale compenso è di euro 1,50, che dovrebbe rientrare nella media del web. La seconda fascia collaborativa prevede invece la scrittura di 12 articoli a settimana, e non prevede altro compenso se non quanto previsto dai termini di legge per l'iscrizione all'Ordine.
Sorge spontanea una domanda: l'Ordine del Lazio, per esempio, chiede una retribuzione minima di 3.000 euro lordi nel biennio.
Con la collaborazione offerta nell'annuncio come si arriva a questa cifra se non è neanche detto che si riesca a racimolare qualcosa?
Questa la risposta:
anche qualora tu non debba ricevere nessun compenso, sarà comunque possibile per te conseguire il tesserino (saremo infatti noi a testimoniare di averti pagato il necessario e su quello a pagare le tasse, tu dovrai solo attendere le tue ritenute d'acconto a casa)
Un'altra dimostrazione di come, in realtà, nessun collaboratore, che non abbia ancora il tesserino, venga di solito pagato ma spesso vengano solo versate le ritenute d'acconto. Almeno in questo caso non bisogna versarsele da soli!
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Viaggio tra gli annunci in rete
Ecco un interessante articolo che sintetizza la situazione.
Leggete qui
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lunedì 31 maggio 2010
Cercasi aspiranti giornalisti
Giornalisti aspiranti anche prima esperienza giornale on line registrato presso il trib di Roma seleziona per collaborazione gratuita. Possibilità di accesso all'esame da giornalista pubblicista.
www.parolibero.it
www.parolibero.it
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venerdì 28 maggio 2010
Innovativi sistemi di retribuzione...
Ricerchiamo Redattori e Giornalisti per nuovo giornale che affronterà principalmente le tematiche e le problematiche del Nord Italia. Gli articoli saranno retribuiti con un innovativo sistema che mira a premiare il successo che riscontrano, permettendo al Giornalista di ottenere ottime entrate dal proprio lavoro nonché di farsi conoscere da testate più prestigiose.
Per la collaborazione non è richiesta l'iscrizione all'albo, infatti siamo molto attenti a selezionare nuovi e dinamici esordienti.
Per la collaborazione non è richiesta l'iscrizione all'albo, infatti siamo molto attenti a selezionare nuovi e dinamici esordienti.
giovedì 27 maggio 2010
«Chi falsifica la documentazione pur di entrare nell'albo dei giornalisti pubblicisti commette reati penali»
Ecco cosa dice l'avvocato Gianfranco Garancini a La Repubblica degli stagisti
Leggi qui
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mercoledì 26 maggio 2010
Massima serietà... a titolo gratuito
Scrivere di politica e cronaca casertana è un tuo sogno da sempre? Entra a far parte della redazione di Tuttiinpiazza (www.tuttiinpiazza.it) inviandoci il tuo CV.
Gli interessati devono garantire massima serietà e buona capacità di scrittura.
Le collaborazioni si intendo a titolo gratuito.
redazione@tuttiinpiazza.it
Gli interessati devono garantire massima serietà e buona capacità di scrittura.
Le collaborazioni si intendo a titolo gratuito.
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Competente ma senza esperienza e soprattutto... senza stipendio
Quotidiano online interamente dedicato alla città di Bologna (www.bolognatg24.it) ricerca aspiranti redattori, redattori, articolisti e blogger collaborazione free lance non retribuita.
Il candidato ideale è una persona audace, serie e competente che non abbia necessariamente maturato esperienza nel settore, ma che sia in possesso di ottime doti comunicative ed espositive.
Requisiti minimi: pacchetto office e ottima capacità di scrittura
info@Bolognatg24.it
Il candidato ideale è una persona audace, serie e competente che non abbia necessariamente maturato esperienza nel settore, ma che sia in possesso di ottime doti comunicative ed espositive.
Requisiti minimi: pacchetto office e ottima capacità di scrittura
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Giornalisti a punti
Ricerchiamo Giornalisti ed Editorialisti per nuova testa giornalistica di Opinione. L'iscrizione all'albo non è indispensabile (anche se è titolo preferenziale).
I giornalisti sono retribuiti in base al riscontro sul pubblico dei loro articoli grazie all'innovativo sistema interfacciato con Google.
Il giornale da inoltre la possibilità di farsi conoscere nel settore dell'informazione.
redazionenord@gmail.com
I giornalisti sono retribuiti in base al riscontro sul pubblico dei loro articoli grazie all'innovativo sistema interfacciato con Google.
Il giornale da inoltre la possibilità di farsi conoscere nel settore dell'informazione.
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martedì 25 maggio 2010
Qui si guadagna un tutor
Pro Patria Volley Milano, una delle massime espressioni della pallavolo femminile milanese e italiana, attiva soprattutto a livello giovanile, cerca un giovane giornalista praticante o aspirante tale per avviare l'ufficio stampa. Non è prevista una retribuzione ma la possibilità di tutoraggio da parte di un giornalista professionista.
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lunedì 24 maggio 2010
Due annunci da 50 centesimi a pezzo
Cerchiamo persone che AMANO scrivere! Il lavoro consiste nello scrivere articoli di 250/ 300 parole, su tematiche differenti, che vanno dal calcio,alla moda,al gossip e altri argomenti quali cinema,libri,auto ecc.
Gli articoli non devono essere copiati da internet, ma ovviamente si può cercare spunto da materiale online.
Per cui è richiesta ottima capacità di sintesi e rapidità di scrittura nonchè la perfetta comoscenza della lingua italiana. E SOPRATTUTTO TANTA VOGLIA DI SCRIVERE!
Il compenso per questo lavoro è di 500 euro per 1000 articoli.con la possibilità di ricevere il compenso ogni 200 articoli (100euro)
Il lavoro si svolge da casa propria.
webadvancesrlu@gmail.com
Ecco il loro sito: www.newscheblog.it
Nome azienda:Blog di informatica
Cerchiamo articolisti che vogliano scrivere su blog di informatica per passione. Il guadagno inizialmente è di 50 centesimi ad articolo per massimo 4 articoli al giorno ben fatti.
stena-vechaboinozo@mail.bakeca.it
Gli articoli non devono essere copiati da internet, ma ovviamente si può cercare spunto da materiale online.
Per cui è richiesta ottima capacità di sintesi e rapidità di scrittura nonchè la perfetta comoscenza della lingua italiana. E SOPRATTUTTO TANTA VOGLIA DI SCRIVERE!
Il compenso per questo lavoro è di 500 euro per 1000 articoli.con la possibilità di ricevere il compenso ogni 200 articoli (100euro)
Il lavoro si svolge da casa propria.
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Ecco il loro sito: www.newscheblog.it
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Cerchiamo articolisti che vogliano scrivere su blog di informatica per passione. Il guadagno inizialmente è di 50 centesimi ad articolo per massimo 4 articoli al giorno ben fatti.
stena-vechaboinozo@mail.bakeca.it
giovedì 20 maggio 2010
Freelance all'asta
Esistono diversi siti dove committenti di vario genere caricano i loro progetti (che vanno, per quanto riguarda il nostro campo, dalla scrittura di articoli alla creazione di contenuti per siti web) e diversi freelance si propongono offrendosi a tot prezzo sperando di aggiudicarsi il progetto. Una sorta di asta on line in sostanza.
Vi segnaliamo qui un'interessante discussione in proposito
Vi segnaliamo qui un'interessante discussione in proposito
mercoledì 19 maggio 2010
...inviato dal supermercato
Helloimpresa, si definisce quotidiano d'impresa internazionale on line, dice che sta completando il processo di registrazione al Tribunale (quindi per il momento gli articoli eventualmente scritti non valgono per il tesserino da pubblicista), offre ovviamente collaborazioni a giornalisti, addetti stampa ecc. ecc.
Ma interessanti sono le F.A.Q., ad esempio:
Sento di poter fare un inviato, le spese per i miei spostamenti chi li paga?
R11) In questa epoca di globalizzazione comunicativa l'inviato inteso come giornalista anni 70 non è più richiesto. Tutti possono essere inviati, mentre vanno al supermercato, mentre sono in gita, al lavoro, a passeggio. La capacità di un vero inviato è quella di saper cogliere elementi, informazioni contenuti e dati, attorno a se, nella sua vita quotidiana. Pertanto quando parliamo di inviato, si intende inviato virtuale o nei suoi spostamenti quotidiani, come può essere un giornalista online di Haiti nel pieno dell'emergenza terremoto.
Quando terminerà la prima fase della collaborazione in favore della seconda fase retribuita e inquadrata?
R15) Il sito ancora dev'essere inaugurato. Attualmente è troppo presto per stabilire una data. Diciamo che una volta che si è stabilito un grande feeling professionale con l'Utente, utilizzando spesso e tanto il materiale prodotto dallo stesso, diviene automatico garantirsi la qualità e l'esclusiva dell'Utente con una forma contrattuale remunerata.
Ma interessanti sono le F.A.Q., ad esempio:
Sento di poter fare un inviato, le spese per i miei spostamenti chi li paga?
R11) In questa epoca di globalizzazione comunicativa l'inviato inteso come giornalista anni 70 non è più richiesto. Tutti possono essere inviati, mentre vanno al supermercato, mentre sono in gita, al lavoro, a passeggio. La capacità di un vero inviato è quella di saper cogliere elementi, informazioni contenuti e dati, attorno a se, nella sua vita quotidiana. Pertanto quando parliamo di inviato, si intende inviato virtuale o nei suoi spostamenti quotidiani, come può essere un giornalista online di Haiti nel pieno dell'emergenza terremoto.
Quando terminerà la prima fase della collaborazione in favore della seconda fase retribuita e inquadrata?
R15) Il sito ancora dev'essere inaugurato. Attualmente è troppo presto per stabilire una data. Diciamo che una volta che si è stabilito un grande feeling professionale con l'Utente, utilizzando spesso e tanto il materiale prodotto dallo stesso, diviene automatico garantirsi la qualità e l'esclusiva dell'Utente con una forma contrattuale remunerata.
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Ci vuole tanta passione...
WeWrite, rivista mensile on line che si ispira ai principi dell’open journalism (registrazione presso il Tribunale di Milano, n. 463 del 12/10/09), ricerca redattori, free lance e appassionati che vogliano scrivere sui seguenti argomenti:
1) web design e nuove tecnologie (Rif. WEB)
2) energie rinnovabili (con focus sul fotovoltaico) (RIF. RIN)
3) lavoro (RIF. LAV)
4) arte e scienza (RIF. ZOOM) – per questo tema vedere la nostra rubrica ZOOM.
Cerchiamo inoltre redattori che condividano lo spirito del progetto espresso nell’editoriale del numero di maggio (http://www.wewrite.it/index.php/Editoriali/il-nuovo-giornalismo-inizia-adesso-la-nostra-linea-editoriale.html) e che siano quindi disposti a effettuare delle inchieste al servizio della comunità su temi che verranno di volta in volta scelti e discussi con i lettori.
NOTA: nel lavoro redazione rientra la correzione delle bozze degli altri collaboratori.
Chi è interessato può scrivere all’e-mail collaboratori@wewrite.it, inviando un breve curriculum e un articolo di non più di due cartelle inerente a una delle tematiche di cui sopra.
NON è richiesta una precedente esperienza né il domicilio a Milano.
Attualmente non è prevista alcuna retribuzione.
1) web design e nuove tecnologie (Rif. WEB)
2) energie rinnovabili (con focus sul fotovoltaico) (RIF. RIN)
3) lavoro (RIF. LAV)
4) arte e scienza (RIF. ZOOM) – per questo tema vedere la nostra rubrica ZOOM.
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NOTA: nel lavoro redazione rientra la correzione delle bozze degli altri collaboratori.
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martedì 18 maggio 2010
Cercasi appassionati di moda, arte, design, cinema
Per blog di informazione in forte crescita cerchiamo figure appassionate di moda, arte contemporanea, design, cinema.E' richiesta proprietà nello scrivere, preferibilmente con un'esperienza di scrittura sul web sullo stesso argomento, così come una buona conoscenza di un programma di fotoritocco, oltre che a una totale dimestichezza nell'utilizzo degli strumenti web. E' richiesta la disponibilità di un PC e di una connessione a internet poiché il lavoro si svolge da casa. Al momento non è prevista nessuna retribuzione. Inviaci il tuo curriculum, completo di eventuali riferimenti alle tue pubblicazioni (inclusi blog, newsgroup e forum)
roberta_frz@yahoo.it
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Astenersi perditempo...
Garda Class Channel network radiotelevisivo cerca ,solo se residenti in zone limitrofe, i seguenti profili redazionali: addetta stampa laurea coerente attività richiesta, conoscenza social network, mailing list, spiccate capacità organizzative. Inv. cv ed es. comunicato stampa.Videoreporter settori arte, cinema, teatro, gastronomia, eventi culturali. Telegenia reale competenza attività richieste, corretto uso dei sistemi informatici. Inv. cv dettagliato e foto tessera. Editor audio video minima esperienza (Premiere, Avid, Final Cut After Effects, ecc.) età min.18 anni. Sede attività Lago di Garda (veronese).
Astenersi assolutamente perditempo.non è prevista retribuzione.
Garda Class Channel
Lago di Garda (Verona) (37000)
stage@gardaclasschannel.it
0454556562
Astenersi assolutamente perditempo.non è prevista retribuzione.
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Odg, la ricerca sui freelance. Il risultato
Ecco cosa è venuto fuori dalla ricerca presentata questa mattina dall'Ordine: Smascheriamo gli editori
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lunedì 17 maggio 2010
Odg, la ricerca sui freelance
“SMASCHERIAMO GLI EDITORI”: martedì 18 verrà presentata la ricerca dell’Ordine su quanto vengono pagati i free lance.
Casi concreti, non parole, non denunce generiche. Uno spaccato che dovrebbe imporre a molti editori di vergognarsi quando parlano della necessità che l’informazione abbia una qualità migliore. C’è chi paga 21 centesimi di euro per ogni due righe da 58 battute l’una. E chi corrisponde 2,58 euro per un articolo quale che sia la lunghezza. Senza contare chi, superato un certo “tetto” gli articoli non li paga nulla. E chi decreta una riduzione dei compensi con effetto retroattivo. Ovviamente, i compensi sono tutti comprensivi di tasse e pagati in qualche caso anche con 360 giorni di ritardo!
Questa è la realtà: non quella dei salotti e delle recite negli appuntamenti rituali.
L’Ordine dei giornalisti ha messo a punto questa ricerca parlando con loro, i protagonisti, i free lance di ogni età. Ha interpellato centinaia e centinaia di loro. Il risultato? Lo si può racchiudere in una parola sola: vergogna. Per gli editori, prima di tutto. Ma non solo per loro.
La ricerca punta a spezzare una insopportabile catena di silenzi che di fatto inquina l’informazione in Italia, condannando ad una nuova schiavitù chi coltiva il sogno e la passione per questo mestiere.
La ricerca sarà presentata martedì 18 nella sede dell’Ordine nazionale in via Parigi 11, alle ore 10. Prenderanno parte all’incontro parlamentari di vari gruppi politici ai quali l’Ordine chiederà di assumere iniziative legislative tese a condizionare le laute provvidenze che a vario titolo gli editori incassano al rispetto di regole minime nei compensi ai giornalisti.
Casi concreti, non parole, non denunce generiche. Uno spaccato che dovrebbe imporre a molti editori di vergognarsi quando parlano della necessità che l’informazione abbia una qualità migliore. C’è chi paga 21 centesimi di euro per ogni due righe da 58 battute l’una. E chi corrisponde 2,58 euro per un articolo quale che sia la lunghezza. Senza contare chi, superato un certo “tetto” gli articoli non li paga nulla. E chi decreta una riduzione dei compensi con effetto retroattivo. Ovviamente, i compensi sono tutti comprensivi di tasse e pagati in qualche caso anche con 360 giorni di ritardo!
Questa è la realtà: non quella dei salotti e delle recite negli appuntamenti rituali.
L’Ordine dei giornalisti ha messo a punto questa ricerca parlando con loro, i protagonisti, i free lance di ogni età. Ha interpellato centinaia e centinaia di loro. Il risultato? Lo si può racchiudere in una parola sola: vergogna. Per gli editori, prima di tutto. Ma non solo per loro.
La ricerca punta a spezzare una insopportabile catena di silenzi che di fatto inquina l’informazione in Italia, condannando ad una nuova schiavitù chi coltiva il sogno e la passione per questo mestiere.
La ricerca sarà presentata martedì 18 nella sede dell’Ordine nazionale in via Parigi 11, alle ore 10. Prenderanno parte all’incontro parlamentari di vari gruppi politici ai quali l’Ordine chiederà di assumere iniziative legislative tese a condizionare le laute provvidenze che a vario titolo gli editori incassano al rispetto di regole minime nei compensi ai giornalisti.
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sabato 15 maggio 2010
Retribuzione: tesserino da pubblicista
LAROMA24.IT cerca redattori per progetto serio ed ambizioso
REQUISITI RICHIESTI:
- Capacità di scrittura e rielaborazione;
- Disponibilità e Duttilità;
- Buon uso del PC;
- Buon uso (e Frequente) di Messenger e Skype
- Disponibilità a lavorare su turni - dopo il periodo di prova -;
-Titolo preferenziale: esperienza come web-editor in ambito calcio (Roma, in particolare) e in generale di scrittura sul web e in possesso di Sky e Roma Channel
Dopo il periodo di prova, al collaboratore verrà data la possibilità di contabilizzare il suo contributo con la finalità di ottenere il tesserino da pubblicista
Retribuzione:
TESSERINO PUBBLICISTA
REQUISITI RICHIESTI:
- Capacità di scrittura e rielaborazione;
- Disponibilità e Duttilità;
- Buon uso del PC;
- Buon uso (e Frequente) di Messenger e Skype
- Disponibilità a lavorare su turni - dopo il periodo di prova -;
-Titolo preferenziale: esperienza come web-editor in ambito calcio (Roma, in particolare) e in generale di scrittura sul web e in possesso di Sky e Roma Channel
Dopo il periodo di prova, al collaboratore verrà data la possibilità di contabilizzare il suo contributo con la finalità di ottenere il tesserino da pubblicista
Retribuzione:
TESSERINO PUBBLICISTA
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venerdì 14 maggio 2010
Qui si guadagnano accrediti!
4zine testata giornalistica online cerca collaboratori -a titolo gratuito- per inserimento nell'attività di redazione.
L'attività redazionale prevede la stesura di news e articoli nell'aria Musica,Arte & Cultura, Cinema, e Moda & Trend, con la possibilità di partecipare tramite accrediti stampa a eventi e concerti su tutto il territorio nazionale. Si richiede puntualità e meticolosità nella scrittura del pezzo e nella consegna. Inviare curriculum vitae dettagliato e un articolo di prova.
Retribuzione:
NON RETRIBUITO
Sito:
http://www.fourzine.it
L'attività redazionale prevede la stesura di news e articoli nell'aria Musica,Arte & Cultura, Cinema, e Moda & Trend, con la possibilità di partecipare tramite accrediti stampa a eventi e concerti su tutto il territorio nazionale. Si richiede puntualità e meticolosità nella scrittura del pezzo e nella consegna. Inviare curriculum vitae dettagliato e un articolo di prova.
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NON RETRIBUITO
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martedì 11 maggio 2010
Giovani e curiosi
Cercasi collaboratori giovani, curiosi e interessati alla stesura di articoli dedicati a moda, design, spettacolo, musica, arte, cultura ed eventi per il sito www.wumagazine.com . Si accettano candidature provenienti da tutta Italia, preferibilmente da Milano/Roma/Bologna/Firenze/Torino/Napoli/Palermo. La collaborazione è da intendersi a titolo gratuito.
Inviare CV e una breve presentazione a info@wumagazine.it, specificando le proprie aree di interesse.
Retribuzione:
non prevista
Inviare CV e una breve presentazione a info@wumagazine.it, specificando le proprie aree di interesse.
Retribuzione:
non prevista
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Qui addirittura si deve pagare
Per sviluppo progetto on line cercasi basso Salento, pubblicista giornalista abilitata alla direzione di foglio telematico. Si richiede piccolo investimento.
...Grande visibilità
Prestigioso quotidiano online (Testata giornalistica nazionale registrata, tra le principali fonti di Google News), ricerca collaboratori esterni a supporto della redazione centrale. I candidati selezionati saranno inseriti nei turni di redazione per la scrittura di notizie in tempo reale (cronaca, politica, esteri, cultura, spettacolo, sport, gossip) e per la realizzazione di articoli 'extra' durante l'arco della settimana. Si potrà collaborare anche 'da remoto'. Per Cultura e Spettacolo, saranno preferite le candidature di redattori disponibili a seguire eventi a Roma e Milano. Si cercano collaboratori anche per la redazione Cronaca Rosa e Gossip.
Si offre grande visibilità, crescita professionale. Per la collaborazione non è previsto compenso.
Il quotidiano è La Voce d'Italia edito da Elimar Srl, che è anche la società che si occupa di effettuare la ricerca dei collaboratori
Si offre grande visibilità, crescita professionale. Per la collaborazione non è previsto compenso.
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Qui il compenso sono le anteprime dei film
DoppioSchermo - Nothing but cinema cerca collaboratori interessati a scrivere recensioni e articoli riguardanti il mondo del cinema.
Se sei appassionato di cinema e ti piace scrivere contattaci inviando il tuo curriculum vitae e una recensione di massimo 3000 battute e potrai far parte della nostra redazione.
Non è previsto un compenso economico per l'attività svolta, ma è garantita una buona visibilità e la possibilità di proporre e trattare ogni argomento a tema cinematografico. Per chi abita a Roma e Milano c'è inoltre la possibilità di partecipare alle anteprime dei film in uscita.
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Non è previsto un compenso economico per l'attività svolta, ma è garantita una buona visibilità e la possibilità di proporre e trattare ogni argomento a tema cinematografico. Per chi abita a Roma e Milano c'è inoltre la possibilità di partecipare alle anteprime dei film in uscita.
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lunedì 10 maggio 2010
per esempio...
Network A.C. Redattori Senior "Ludoteca professionale", nata dalla passione dei professionisti Rtv e media, per rafforzare le redazioni di Roma-Milano-Napoli-Cagliari, cerca redattori (senior), radio tv giornalismo, con esperienza nel settore spettacolo. Retribuzione non prevista.
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Perché questo blog
Il lavoro deve essere retribuito. Il concetto non è più così scontato, oggi, soprattutto se il settore in cui si gravita è quello dell'informazione o più in generale della comunicazione. Si moltiplicano gli annunci che "offrono" lavoro gratuito, un controsenso ormai all'ordine del giorno. Non sono stage, non sono neanche posti sottopagati, sono solo forme di "collaborazione" che fanno leva sui sogni e le speranze di chi prova a costruire una propria professionalità. Questo blog nasce con l'obiettivo di tentare una campagna di sensibilizzazione, dare voce e dignità a quanti si scontrano quotidianamente con questa realtà.
Raccogliamo qui tutti quegli annunci che offrono un posto a costo zero, le storie e le esperienze di chi, speranzoso, va a fare un colloquio e si vede proporre forme di volontariato. Forse è un sassolino nel mare ma almeno è un tentativo di farci sentire, di unire le voci per far capire che non è più possibile accettare di lavorare gratis e, soprattutto, non è più accettabile sentirsi in diritto di svilire così le professionalità.
Raccogliamo qui tutti quegli annunci che offrono un posto a costo zero, le storie e le esperienze di chi, speranzoso, va a fare un colloquio e si vede proporre forme di volontariato. Forse è un sassolino nel mare ma almeno è un tentativo di farci sentire, di unire le voci per far capire che non è più possibile accettare di lavorare gratis e, soprattutto, non è più accettabile sentirsi in diritto di svilire così le professionalità.
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