"Nel bel mezzo della società della conoscenza, ingrassa l’ignoranza. Nel crescere della tecnica, nell’ampliarsi spropositato dei cataloghi e del numero delle pubblicazioni, nell’aumento esponenziale delle iscrizioni alle scuole di giornalismo e ai master in editoria d’Italia, si avranno sempre più rudimenti di tutto ed esperienza di niente, rivincita estrema della “cultura del taglia e cuci o del rappezzage”, come la chiama la Rete dei redattori precari sul suo sito rerepre.org.
lunedì 11 ottobre 2010
Il lavoro non è un dono: lavoro editoriale e gratuità
Sul numero di settembre 2010 di 'alfabeta2' un interessante articolo di Cristina Morini sulla precarietà del lavoro cognitivo nel settore editoriale.
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